Chitarra Terzina, Giuseppe Scialé, Roma 1824


La chitarra terzina è stato uno strumento molto diffuso nella prima metà del secolo diciottesimo, cosa che possiamo dedurre dalla cospicua mole di repertorio esistente per essa. Il fatto che la maggior parte di esso sia stato composto da autori di area austriaca, lascia supporre un uso più diffuso in questa area geografica.
In pratica esso è uno strumento più piccolo della normale chitarra ottocentesca, ed accordato una terza minore (da cui il nome) più in alto.
Queste due caratteristiche le conferiscono una sonorità potente, chiara e tagliente; una sonorità che le permette di risaltare maggiormente negli insiemi strumentali. La totalità del suo repertorio è costituito da brani cameristici: le formazioni sono le più varie dal duo (con chitarra o con il violino, con il fortepiano ecc.) fino al concerto con l’orchestra (ricordiamo quello che M. Giuliani compose per questo tipo di strumento: il terzo concerto in Fa Magg. Op.70 per chitarra ed orchestra).

Dell’autore della chitarra in mostra abbiamo poche notizie. Nato a Roma presumibilmente nel 1765 morì nella stessa città nel 1842, e svolse la sua attività nel laboratorio in Via del Corso n°91, realizzando, tra le altre, importanti copie di chitarre Guadagnini. Suo figlio Vincenzo continuò l’attività paterna spostando la bottega in Vicolo delle colonnette n°8. Numerose sono le chitarre giunte fino a noi. Sui cartigli, spesso manoscritti, troviamo sia il cognome Scialè ma anche quello francesizzato Chalet. Singolare è una chitarra con cassa circolare con cartiglio “Giuseppe Sciale, Roma 1821” conservata a Roma nella collezione di strumenti musicali dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia.
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